venerdì 14 gennaio 2011

Bill Kirchen, Peace and Twang!!!

Questo è il mio primo articolo per il mio Blog, e, per presentarmi, ho voluto scrivere di un chitarrista americano che in Italia è pressoché sconosciuto; si tratta di Bill Kirchen, membro fondatore della band Commander Cody, autori, negli anni ’70, di alcuni successi da hit in America. L’ho scoperto sfogliando le pagine di un vecchio Guitar Player dove erano elencati i “Masters of Telecaster” e lui era nell’olimpo insieme a Danny Gatton, Roy Buchanan, Muddy Waters, Albert Collins, Jimmy Bryant e tanti altri….
Ho iniziato a comprare i suoi dischi e a vedere i filmati dal vivo su YouTube e sono rimasto letteralmente sconvolto dalla classe, dal suono, dal fraseggio, dalla versatilità di questo arzillo sessantenne che continua a viaggiare il lungo e in largo l’America per suonare la sua “American Music” armato di una vecchia Telecaster! Consiglio a tutti di ascoltarlo dal vivo sul cd “Hot Rod Lincoln Live” o insieme a un manipolo di rockers sul disco “Twangbangers”…..ma, siccome, scrivere solamente di lui, non mi avrebbe mai soddisfatto, ho azzardato mandandogli una email e chiedendogli se fosse interessato a rispondere a qualche domanda! Il “King of Dieselbilly” (così lo definiscono le riviste specializzate negli USA) non ha esitato e, con enorme gentilezza e simpatia, mi ha risposto in meno di 24 ore!!! Qui di seguito il resoconto dell’intervista….buona lettura!



Ciao Bill, prima di tutto grazie per l’opportunità che ci stai dando! Questo è un sito dedicato ai chitarristi, quindi puoi parlarci della “perfetta” telecaster? In particolare puoi spiegarci le modifiche che hai fatto sulla tua Tele?
Ciao a tutti! Allora, ho cambiato il ponte originale con uno di acciaio più solido (e risonante), sostituito le sellette in ottone originali con altre modellate alla perfezione, tutti questi lavori sono stati fatti da JT Saddles qui in Virginia. Ho dovuto rifilettare l’inserto manico-corpo per aumentare la presa tra le due parti. I pick ups sono Joe Barden. Suono la stessa chitarra da 40 (!!!) anni, non c’è più la data sul manico, ma sembrerebbe essere una chitarra anni ’50, adesso è molto vissuta, ma, quando l’ho comprata negli anni ’60, era praticamente nuova!

Da dove esce il suono della tua Telecaster? Ad un primo ascolto sembrerebbe un vecchio Fender Amp…
Dal vivo uso degli ampli fatti in America dalla Talos; in passato ho usato praticamente sempre vecchi Fender e, per registrare, uso un Deluxe Silverface.

Cosa c’è nella tua pedaliera?
Uso sempre un delay analogico, settato per fare una ribattuta che, a seconda del pezzo, la regolo molto veloce (tipo slap bach echo) o più lunga (da delay tradizionale); su qualche canzone uso un overdrive, più che altro come boost, sempre fatto dalla Talos; per me è necessaria la presenza del riverbero, quelle volte che (per motivi logistici) sono costretto a suonare senza il mio ampli e ne trovo uno sul palco senza allora lo faccio aggiungere dal fonico di sala…

Come hai iniziato a suonare da “professionista”?
Ho sempre amato la musica e tutto quello che gli gira intorno, e, quindi, ho sempre trovato un modo per suonare e guadagnare. Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione in un lavoro in un periodo abbastanza fortunato come i tardi anni ’60. Sono riuscito a mettere qualche soldo da parte e mi sono spostato a San Francisco, quindi, una volta trovati gli ingaggi giusti, ho chiamato il resto della band di Commander Cody.


Ho apprezzato veramente tanto la tua versione del classico dei Commander Cody, Hot Rod Lincoln, nel tuo cd dal vivo, dove, durante il solo, fai il verso (citando riff e stili) ad un sacco di chitarristi; li hai menzionati tutti? O hai solo scelto quelli che ti hanno influenzato principalmente?
Oh no! Troppo poco tempo per citarli tutti…quando ho iniziato con la musica adoravo la musica classica e in particolare il repertorio da banda (suonavo il trombone e il violoncello), poi sono passato ad amare i musical degli anni ’40 e ’50 e quindi sono rimasto folgorato dal folk e dal blues, tutto questo nella metà degli anni ’60, il periodo d’oro per il revival folk e blues; ho sentito dal vivo tutti questi artisti in quegli anni: MISSISSIPPI JOHN HURT, SKIP JAMES, THE KENTUCKY COLONELS, SON HOUSE, BILL MONROE, ROBERT PETE WILLIAMS, PETE SEEGER, BOB DYLAN, THE NEW LOST CITY RAMBLERS, THE KWESKIN JUG BAND, THE HOLY MODAL ROUNDERS, MIKE BLOOMFIELD, KOERNER, RAY AND GLOVER, e potrei continuare. Nei tardi ’60 ho scoperto il country con artisti come HANK WILLIAMS, MERLE HAGGARD, BOB WILLS,BUCK OWENS, RED FOLEY, RED SIMPSON, DICK CURLESS, e tanti tanti altri; nei ’70 ho conosciuto NICK LOWE e ELVIS COSTELLO e ho iniziato a lavorare con loro sin dai loro esordi….cerco di mantenere sempre le mie orecchie aperte e cerco di non avere pregiudizi.

Il tuo stile è qualcosa tra il rockabilly, il country, il blues, lo swing, il pop; come la chiameresti la tua musica?
Cerco di suonare tutto quello che mi piace, cercando di rimanere fedele alle mie influenze, io penso che in Italia la chiamereste “Roots Americana Music”.
Guardando i tuoi video su YouTube sembra che tu preferisca suonare nei piccolo club, nelle roadhouse...è perché preferisci stare più vicino al pubblico?
Si vedono sempre i video dei piccoli posti perché è lì che si riesce a riprendere uno show! Ma in realtà a me piace suonare sia nei posticini che sui palchi, durante i festival tematici.

Ci puoi parlare della tua ultima esperienza con Elvis Costello?
Lui è una persona squisita, molto professionale, nonché un eccezionale autore e cantante. Per suonare con lui in questo tour ho dovuto memorizzare una lunga lista di canzoni e suonarle velocemente perché lui cambia scaletta di sera in sera durante lo show! E non lo puoi fregare perché ha un orecchio finissimo e sa esattamente cosa stia facendo ognuno della band mentre suona! Comunque è molto bello stare sul palco con lui, anche se nel background, e poi, va detto, è molto generoso con me! Mi lascia sempre molto spazio nelle introduzioni, nelle rifiniture dei pezzi e nei soli!

Ci puoi parlare del progetto “Twangbangers”?
Noi quattro (io, REDD VOLKAERT, DALLAS WAYNE AND JOE GOLDMARK) siamo tutti artisti sotto contratto con la stessa etichetta (la Hightone), quindi è stato naturale metterci insieme, usare la mia sezione ritmica e fare un tour. Ogni tanto ci riuniamo per festival importanti e occasioni per cui ne vale la pena; è un piacere suonare con loro e poi Redd è uno dei più incredibili chitarristi che abbia mai sentito!

Ho visto che sei anche un insegnante di chitarra, cosa cerchi di trasmettere ai tuoi alunni?
Insegno loro come stare sul palco senza fare gli “sboroni”! Questo è quello che faccio! Seriamente! Ovviamente cerco di dar loro le basi della teoria, la geografia del manico e i meccanismi fondamentali della mano destra! Spesso i chitarristi suonano delle cose (anche belle) ma non sanno i motivi che ci stanno dietro alle note che suonano! Io cerco di spiegar loro tutto questo, così il passo successivo sarà molto più semplice! Cerco anche di spiegare loro che bisogna osare e bisogna divertirsi; la musica non è un intervento chirurgico dove se sbagli il paziente muore; nella musica capita che se sbagli il paziente (l’ascoltatore) magari si mette e ballare!

Hai mai suonato in Italia?
No e mi piacerebbe da matti….

Ci puoi dire cosa hai in progetto per il futuro?
Suonare in Italia! Se qualcuno mi ci porta….a febbraio sarò a Londra per registrare un cd che dovrebbe vedere la luce in autunno; ci saranno un sacco di ospiti, tutti artisti con i quali ho lavorato durante la mia carriera

Ciao Bill! Grazie per le tue parole!
Grazie a voi! E ricordatevi Peace and Twang!

giovedì 13 gennaio 2011

Benvenuto!!!

Mi do il benvenuto da solo al mio nuovo blog....è la prima volta che ne apro uno e quindi perderò del tempo per "prenderci la mano"......ma, spero quanto prima, di farlo diventare un ottimo punto di ritrovo per tutti gli appassionati di "Rockabilly Guitar".....